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      Al primo, che me lo figuro il più curioso, per mia disgrazia non mi son mai trovato: si battono con spade alquanto spuntate e con filo ottuso, ma non per questo lasciano di spessissimo ferirsi. Gli orsi e i tori si conducono in un teatro fatto apposta dall'altra parte della città, cioè di là dal fiume, tutto intorniato di palchetti. Si lega l'orso nel centro di questo teatro con una corda così lunga, che gli permetta di descriver intorno un giro forse di sette o otto passi; poi se gli lasciano dei cani mastini, i quali vanno a affrontarlo in faccia, e quelli che fanno altrimenti, attaccandolo di fianco all'orecchie, non sono stimati nulla. Or quivi corrono le scommesse. Lo stesso si fa de' tori, le di cui corna e i testicoli si armano convenientemente, questi perché non sian offesi, quelle perché levando in aria i cani non offendino. E veramente è cosa di grandissimo gusto il vederli volare altissimo e dar in terra stramazzoni solenni, e più gustoso ancora il veder accorrere i lor padroni, che son beccai e simil razza di gente ond'è tutto ripieno il fondo del teatro, i quali per levar loro il colpo corrono curvi a riceverli sulle spalle nel luogo dove veggono andarli a cadere: e spesso avviene che la botta è così terribile, che fa dar lor in terra un solenne crepaccio, ed abbattendosi più di una volta in una stessa vicinanza si fanno di bellissimi gruppi e ridicolissimi, dove accorrendo infuriato il toro, fanno un maraviglioso vedere il fuggire, le strida e la paura.
      Il luogo per la battaglia de' galli è un piccolo teatro, coperte le gradinate di stuoia.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427