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      i cornicioni dell'una e quei dell'altra. Il ricetto, aconsiderarlo per l'ingresso principale d'un palazzo regio, non è
      che angusto; lo rende però vaghissimo la prospettiva del giardino.
      Le scale non son né comode né nobili, benché fatte con grandespesa per la ricchezza de' balaustri, e che non è nemmeno tanto
      considerabile in riguardo della facilità di lavorar la pietra, che
      è assai tenera. La sala è quadra e grande ma non grandissima.
      La volta riusciva tropp'alta, onde al presente la sbassano. Lecamere e tutte l'altre parti del palazzo son ragionevoli ma non
      abbondanti. Presentemente il re le fa tutte ornar d'oro e di pitture,
      e secondo che non son finite si veggono tutte piene di palchi.
      Recentemente finisce l'appartamento del re in una buonagalleria, in testa della quale, e a un altro piano, v'è un vasto
      stanzone riquadrato che fa canto e si congiugne con la gran galleriad'Arrigo quarto, fatta per unire il Louvre alle Tuillerie. In
      questo stanzone adunque darà il re audienza agli ambasciatorifinita che sarà la fabbrica, e per arrivarvi passeranno per la
      sala delle guardie del Louvre, per l'anticamera e la camera delre e una galleria: di quivi in un'altra, dalla quale volteranno a
      man dritta passeranno in quella d'Arrigo lunga 1.000 passi,
      di cui per coprir in tali occasioni tutto il pavimento si fabbricaadesso, in cinque pezzi di dugento e più passi l'uno, un gran tappeto
      alla foggia di Persia, alla Savonerie.
     
      Per tornare adesso alla nuova fabbrica del Louvre, consistetutta in aver raddoppiato l'appartamento.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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