Pagina (281/427)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      da farsi agli stati, serve di mediatore tra essi e 'l re, per ottenerloro quelle modificazioni che maggiormente desiderano; benché
      in questo giuoco, come ho già due volte accennato, tutto il suonegozio o fine consista in far valere al re il credito della sua
      interposizione appresso i popoli, e a' popoli il frutto della sua mediazioneappresso il re, facendo apparire, particolarmente dove si
      tratta di levar sussidii, d'averlo indotto a contentarsi d'unasomma molto più limitata di quella che da principio aveva fatto
      le viste di bisognarli o di volere. È il senato antichissimo in Svezia,
      rappresentando quel corpo de' magnati del Regno co' quali conferivanoquegl'antichi re le materie di stato, formando, per così
      dire, d'alcuni pochi del corpo della nobiltà il loro consiglio. Daprincipio fu molto ristretto: poi in diversi tempi accresciuto,
      fu dalla regina Cristina, se non erro, ridotto a venticinque, e dalre Carlo Gustavo suo successore (che volle fomentarne la divisione
      e riempierlo di fazioni) al numero di quaranta, come è al dì d'oggi.
      È adunque il senato, a parlar propriamente, un consiglio del re,
      eletto e creato o dal re medesimo o da quelli che rappresentanol'autorità regia nelle minorità. Egli è anche vero che, sebbene
      questo consiglio è eletto dall'assoluta autorità del re, non lascianello stesso tempo d'essere una spezie di consiglio della nazione,
      la quale rimette implicitamente al re il provvederla di questotal consiglio: il che apparisce manifestamente nel giuramento che
      prestano i senatori in qualità di senator regis regnisque Sueciae,


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





Svezia Regno Cristina Carlo Gustavo Sueciae