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      luoghi che fanno dalle nove fino a dodici per misura e, ne' luoghiche abbruciano i boschi, fino a venti, ciò praticandosi più qui
      che in ogn'altra parte, sì per la larghezza del paese sì per essermolto pieno di boschi. Anzi, è opinione comunissima che dall'infinitivo
      del verbo svezzese svedia, che vuoi dire abbrustolire, nederivi il nome di Svezia, credendosi ciò derivato dal costume
      d'abbruciare i boschi, benché in oggi sia in alcuni luoghi proibitol'abbruciare; ma in quella vece lasciano gl'alberi a pianta e tengono
      sotto netto facendo cascare i rami piccoli e le foglie, peringrassare il terreno e per far migliori ricolte, nella forma appunto
      che ancora in altri paesi si pratica.
     
      Non serve però la loro ricolta a tutto il bisogno del Regno,
      benché per altro il grano e l'avena che ne cavano sia buona, ealle volte suppliscono la Livonia e la Schonia senza cavar fuori
      il danaro. Si lamenta bensì in tal caso la Livonia che le vengapagato in tanto ferro e rame, quando ne potrebbe cavare contante
      spacciandolo ad altri che ne hanno molto bisogno. Quando poinon bastano nemmeno le biade di quelle due province, e che è
      carestia, i più facultosi de' luoghi particolari ed i mercanti mettonfuori il danaro e, distribuendo a' contadini da vivere a credenza,
      si pagano poi con quel che possono: tanto più che i contadiniche lavorano i beni de' gentiluomini non sono mezzaioli,
      come in molt'altre parti, ma, dandosegli a lavorare verbigraziaun podere, gli s'assegna in proprio una tal parte di terra, tanta
      che il suo frutto possa servire al suo mantenimento, riservandosi


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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