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      poco tenace del segreto, questo che si trova in lui sia effettodi stolidità e d'astrazione piuttosto che di prudenza. L'opinione
      universale è che sia simulato, sebbene s'osservano delle dichiarazioniche non sarebbero necessarie: come per esempio, burlandosi
      de' conti in generale, disse ad un luogotenente delle sue guardie:
      Che! vi date voi ad intendere d'esser capitano perché voi sieteluogotenente di un conte? no del certo, non è più quel tempo".
     
      Ora, come si può unire con una tanta simulazione questa dichiarazionecosì pubblica, che offendeva il primo grado del Regno,
      fatta senza proposito, a sangue freddo, e senza necessità?
     
      Il suo forte è negl'esercizi cavallereschi: tira ben di spadae sta bene a cavallo. Si osserva però che vale più nel maneggio,
      dove si richiede maggior forza e vigore di corpo che arte o scuola,
      ond'è che fa meglio l'opere d'aria che quelle di terra.
     
      Nel resto è ignorante di tutto: non sa la lingua latina né altracosa, solamente parla bene nella lingua tedesca ed un poco intende
      la franzese. Una volta, essendo stato sentito parlare in questa linguaa un tale, vi fu chi pensò che quella confidenza potesse andare
      a parare più lontano, e se ne fece mistero. È stato educato nell'avversionealle cose straniere, né è stato difficile portandolo per altro
      il genio a non far nulla, ed essendo anche d'una straordinaria disapplicazionea tutto quello che ha da fare. Le sue inclinazioni sono
      alla guerra, sono alla caccia, sono agli scherzi; ond'è che egli amai cavalli, ama i cani, ed ama coloro che han la mina a' discorsi <...>


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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