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      E pure né anche in tal caso apparirà verso la sommità della canna alcuna mole considerabile d’aria: conciossiacosaché quivi solamente si ristringano quasi in invisibile spazio que’ tenuissimi aliti che s’è detto levarsi dall’argentovivo, o altre materie sottili che in qualunque modo avessero potuto penetrarvi.
      Su questo fondamento chiameremo da qui avanti per maggior brevità lo spazio A F, ed ogni altro che sia lasciato in simili vasi dall’argentovivo nel suo discendere, luogo o spazio voto, cioè voto d’aria; per lo meno di quella che, non punto alterata dallo stato suo naturale, circonda la canna, e stassi libera in sua regione. Non si presume già d’escluderne o ’l fuoco o la luce o l’etere o altre sottilissime sustanze le quali, o in parte con finissimo spargimento di minimi spazzi vacui, o in tutto quello spazio che si chiama voto empiendo, altri vi vogliono. Conciossiacosaché sia stato solamente nostro intento discorrere sopra lo spazio pieno d’argento, ed intendere la vera cagione del maraviglioso libramento di quel peso, con animo di non imprender mai briga con gl’impugnatori del voto; che però essendosi a questo fine fatte molte esperienze sì di quelle che vengono riferite da altri, come anche di quelle che sono state immaginate da’ nostri Accademici, ne verrà qui fedelmente raccontato il successo, osservando sempre il nostro costume di storicamente narrare, e di non defraudar mai gl’inventori di esse dell’invenzione e della lode.
     
      ESPERIENZA
     
      DEL ROBERVAL A FAVORE DELLA PRESSIONE


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Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165

   





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