Pagina (37/165)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A poco a poco incomincerà a freddarsi l’acqua, e freddandosi a condensarsi; tanto che per lo suo condensamento rimarrà vota una parte del vaso come A I, e nel tempo stesso s’anderà votando fino a un certo segno il cannello E F, come in K, dove arrivato si fermerà l’argento senza più discendere. Allora si buchi la vescica dov’ella si vede avvallare in sul foro del cristallo, e subito all’entrar dell’aria si vedrà l’argento risalire con grandissima furia, e riempiere tutto ’l cannello E F; il quale quand’anche fosse più alto pure si riempierebbe mentre non eccedesse l’altezza d’un b. e ¼.
      Avvertasi che l’altezza K L averebbe a essere (per quello che appresso si dirà) intorno alla quattordicesima parte dell’altezza dell’acqua M L. Pure, quando anche l’eccedesse, come il più delle volte accade, ciò può avvenire per due cagioni. Una si è, che l’acqua con la qual si riempie il vaso non sia stata messa calda in maniera che il voto lasciato da essa nel condensarsi sia capace di ricevere tutto l’argento che averebbe a uscire dal cannello E F, e così per ogni poco che n’esca, ripignendo in su l’acqua, ritorna prima pieno il vaso, che quello possa essersi votato quanto doverebbe. L’altra, che quando lo stesso voto sia tanto all’argento del cannello, non sia tanto all’aria levatasi dall’argento della palla o dall’acqua del vaso, la qual’aria richiedendo campo maggiore per dilatarsi dello spazio voto A I, può talora far qualche forza in su l’acqua, e conseguentemente spignere dentro al cannello e sostenervi l’argento alquanto più di quello che per lo semplice peso e pressione dell’acqua si sosterrebbe.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165

   





Pure