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      Ma ciò non ostante (come s’è detto) l’apparenza delle due immagini è la medesima, e nel tornarsi a riempier il voto d’aria non vi fa minima differenza.
     
      ESPERIENZE
     
      PER RICONOSCERE SE ALL’AMBRA ED ALLE ALTRE SUSTANZE ELETTRICHESI RICHIEGGA IL MEZZO DELL’ARIA PERCHÉ ATTRAGGANO
     
      Sia un gran vaso di grosso vetro (36) come A B C, capace nella sua parte superiore A B di muovervi e adoperarvi dentro una mano. Abbia questo tre bocche A, C e D E. La bocca A si lasci aperta, la C si chiuda con vescica e s’appoggi su un fardel di cotone o altro piumaccetto morbido galleggiante in sull’argento della catinella F G, perché il gran peso dell’argento che dee reggere non facesse spiccar l’orlo dove la legatura s’attiene o troncar la canna. La bocca D E fatta a misura di ricevere una mano, abbia in giro un orlo o risalto di vetro, intorno al quale si leghi e stringasi fortemente una gran vescica aperta da due bande come D E H I. Per questa s’introduca la mano nel vaso, tenendo in pugno un pezzuol d’ambra gialla della più nobile, avendo prima accomodato in esso vaso un leggierissimo dondolo di carta o di paglia in luogo che torni comodo il presentargli l’ambra, dopo di averla strofinata e riscaldata sulla striscetta di panno K, incollata per di dentro in sul vetro. Leghisi poi la vescica dalla parte H I alquanto sopra la snodatura del polso, acciocché ’l moto alla mano rimanga libero nel vaso; e sia il luogo dove s’ha a fare la legatura armato d’un braccialetto di cuoio fortissimamente serrato alla carne, sul quale oltre alla legatura saldissima si possa intorno intorno stuccar sul braccio l’orlo della vescica.


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Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165