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      Un’altra che avea cominciato a patire i medesimi accidenti, soccorsa con veloce rimedio d’aria tosto guarì.
     
      Un uccelletto appena era fatto il voto che incominciò subito a boccheggiare e quasi ansimando ricercar l’aria e barcollando dibatter l’ali e la coda. Resagli l’aria dopo un mezzo minuto d’ora, quando parea vicino a morire parve così ad un tratto riaversi, ma fra pochi momenti chiuse gli occhi e morì.
     
      Un Calderugio e poi un altro, avvegnaché prestissimo si soccoresser con l’aria non si fu a tempo. Tanto è veloce l’offesa insanabile che questi gentili animaletti ricevono dalla privazione di essa.
     
      La morte quasi repentina di questi uccelli potrebbe a prima vista parer contraria all’esperienza del Boile, il qual racconta essergli campata un’Allodola (benché ferita in un’ala) nei recipiente votato d’aria infino a dieci minuti d’ora; ed una Passera presa alla pania esserne campata sette, in capo a’ quali essendo paruta morta, soccorsa con l’aria fresca rinvenne; e che poi tornatala a chiudere e ricominciato a votare il vaso, in termine di cinque minuti morisse. Ma chi farà riflessione a’ modi diversi di far il voto nell’uno e nell’altro vaso s’accorgerà che queste due esperienze anzi che contrariarsi s’accordano mirabilmente; conciossiacosaché dove in quello l’aria per succedevoli attrazioni con lentissimi e poco meno che insensibili acquisti assottigliasi, in questo per la velocissima scesa dell’argentovivo è subito ridotta a quell’ultimo grado di rarità e sottigliezza, al quale quando l’aria è giunta, non dee più fare per la loro respirazione.


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Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165

   





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