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      (60) Aperto il vaso l’aria la fece sgonfiar come l’altre.
     
      Desiderandosi finalmente di vedere che via tenga l’aria della vescica per uscir di corpo a’ medesimi pesci, cioè se per le orecchie o per bocca, si rinvolse una Lasca nella stessa rete, acciocché trattenuta in fondo dal peso attaccatole avesse per necessità a rimaner sott’acqua. Fattosi dunque il voto, se le vedde fare grandissima copia d’aria per bocca, la quale veniva in grossissime bolle, nello stesso modo che s’era veduta uscire dalla vescica sommersa.
      Qui doveva essere il fine di quest’esperienze, ma essendo sovvenuto, mentre si stampavano questi medesimi fogli, a un nostro Accademico di facilitar notabilmente il modo di servirsi di quest’ultimo vaso, non lasceremo di dirlo; tanto più che avendolo noi sperimentato ce lo ritroviamo assai comodo per l’uso di fare il voto. Consiste l’invenzione in aggiungnere alla canna B E della figura XXXIV la rivolta B F G; poiché mettendosi al modo ordinario l’argentovivo per la bocca A C, arrivato ch’egli è in G si serra quivi e si seguita ad empire fino in A C. Dopo di che serrato al solito basta aprire la bocca G, che senz’altra immersione se ne va per quella tutto l’argento che sopravanza all’altezza d’un b. e ¼ presa dal livello G verso E. E notisi che la palla G F serve a ritener l’argento ne’ reciprochi andamenti e riandamenti ch’ei fa ne’ due rami della canna prima di fermarsi, per l’impeto conceputo nello scendere. Questo è quanto per ora intorno alla natural pressione dell’aria e suoi vari effetti.


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Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165

   





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