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      - Intanto che ci veniamo asciugando, non sarebbe male ristorare lo stomaco; se ho a dire il vero, me lo sento, aggrinzito.
      - È quel che si pensava - aggiunse più d'uno.
      In fatti, era tempo.
      Pelacane riprese la bisaccia di sul ceppo, e la pose sul pian del focolare.
      - Non ha toccato nemmeno una goccia d'acqua - disse il bravazzone; - e aggiunse, accennando con la mano: - Tutto a spese di queste povere spalle.
      - Uccello raro; rara avis! Comprendi il latino?
      - Come una vacca di Spagna, dottore.
      - Non manchi di spirito. Ne starai bene anche tu, aspetta -; e nel dire, il magnifico, tirava fuori una provvista coi fiocchi: due capponi arrostiti, della carne lessata, prosciutto, salame, vino, frutta, formaggio e pane in abbondanza.
      Le occhiate degli astanti erano così tenere ed espressive, che ogni ringraziamento diveniva superfluo. L'amico, leggendoci in volto:
      - E credevate, disse, che avessi dimenticato il più? Prevedere è provvedere; guai al medico, che trascura così savio adagio.
      Si batteron le mani, e taluno osservò che, essendo egli stato l'ordinatore della partita, ragion voleva rispondesse alla nostra fiducia.
      - In fatti, - aggiunse sorridendo - ho sentito l'obbligo mio; non vi pare?
      - Pienamente.
      - Intanto, si cominci dai vecchi. A voi, papà Ginepro; ecco. In così dire, gli offrì una bella coscia di cappone sopra una grossa fetta di pane.
      - Grazie, tante grazie; non si disturbi. Per me son leccornie: mi basta sempre un po’ di polenta....
      - Buon pro, papà Ginepro! Buon pro!
      - Altrettanto a lor signori!


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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