Pagina (61/256)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Povera figliuola, che sofferenze! che martirio! E dovea toccar a lei, proprio a lei, verificandosi così la brutta predizione della mia Caterina.... Per fortuna Sansone riuscì a legarne la vita con la corda di riserva, e poi a salvarla nel modo che ho detto. Ma ci volle un miracolo, un vero miracolo del cielo. Povera ragazza! Salva in vero lo era, ma non si riconosceva più.
      - Sfido, dopo tanto spavento!
      - Era tanto cambiata, che non parea più lei.
      - Come - gridò ancora Pelacane, sempre attento, che non ne perdeva sillaba - era tanto cambiata! In che modo? O non era quella di prima?
      - Testa di rapa, non ne azzecchi una! Sai tu perchè non era più lei? I capelli di Rosalba, poco prima neri come pece, adesso.... eran bianchi come la neve.
      - Oh! - sclamammo tutti a una voce.
      Pelacane rimase con la bocca aperta.
      - Credono forse che mi burli di loro? - disse il vecchio, crucciato; - sì, i capelli di Rosalba eran diventati bianchi come la neve....
      E il dottore:
      - Quanto tempo restò sospesa?
      - Assai, assai....
      - Uhm!
      - Ne dubita? Crede che esageri?
      - Non sapreste precisarmi il tempo?
      - Più di un'ora,... più, ancora.... E le par poco stare penzoloni in quel modo su l'abisso, e esser lì a ogni istante per precipitar nell'inferno?
      - Sentono, signori? Lo dice anche lui - gridò Pelacane battendo le mani - In fondo alla voragine s'apre la via dell'inferno.
      E Ginepro:
      - E forse una novità questa? È una storia vecchia, ma sempre nuova.
      - Mi sono sgolato invano tutta la mattina a persuaderli,... e anche poco fa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





Caterina Sansone Pelacane Rosalba Rosalba Pelacane Ginepro