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      - E l'hai visto, tu? - gridò strabiliato il dottore.
      - Io no, grazie al cielo; ma so com'è fatto e lo veggo sempre con gli occhi della mente.
      - Spiègati meglio.
      - Mi spiegherò. Ho saputo, anzi imparato, queste cose in chiesa.... dai preti, che ne insegnano delle belle, e anche delle brutte, quando si tratta dei peccati della carne, nostra nemica e causa principale di dannazione ai poveri mortali.
      - Già, i preti per dare consigli....
      - Quel che ho sentito io, era un predicatore coi fiocchi, che parlava come un libro stampato dei miracoli della fede, delle gioie, della speranza, degli esempi della carità; e predicava così bene, che ci si stava a sentirlo incantati. Però, anche di lui se ne dicevano delle belle!...
      - Fate quel che dico, non fate quel che faccio!
      - Bravo, sor dottore! Ma a sentire la descrizione dell'inferno, c'era da morirne dallo spavento.
      - Che diceva dunque?
      - Diceva,... diceva di tale maniera, che pareva di trovarsi già tra le fiamme.
      - Poveri noi!
      - Lo sento ancora come fosse adesso. «Cristiani fratelli miei, abbiate sempre per fermo d'osservare la legge di Dio, e pentitevi dei vostri peccati, almeno prima di morire, se non volete precipitare nel fuoco eterno, nella grande prigione delle fiamme, che s'apre in mezzo alla terra, alla quale si scende per tante strade, tutte piane, ma buie e profonde come quella del Buranco, la terribile voragine del nostro Giovo. E sapete - proseguiva, accalorandosi e alzando la voce -, sapete voi come si chiama l'orrenda prigione abitata dal diavolo?


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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