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      Scatenatasi d'improvviso la tempesta, lo flagellò, lo divelse, spegnendo miseramente il fulgore di quella vita festosa. Piangon le madri, le figlie piangono, piange ogni anima gentile una beltà perduta per sempre. - L'esistenza è un momento, un anelito angoscioso, una grande tristezza. Nel fulgido suo mattino i giorni passano rapidi e festevoli a guisa di sfaccendati donzelli, passan radiosi di colori iridati, vaghi di dolci sorrisi, come tratti su quadrighe aurate e superbe, in mezzo a praterie smaltate di fiori, baldi di speranza, ebbri di piacere....
      Oh, com'è allora bella la vita! Come cara e gioconda in quel continuo e non mai soddisfatto anelito di vigorie esuberanti!
      Ma quando il vero, nel corso degli anni, apparve nella sua trista realtà, nuda figlia della natura, la mente raccolta in sè, meditò e pianse,.... pianse la infinita vanità delle cose; e allora svanirono i fulgori abbaglianti, si dissiparono le iridi, le illusioni si spensero, cessò ogn'incanto, e all'anima contristata e stanca non rimase che l'arcana melanconia delle solitudini vespertine....
     
      Era un mattino del maggio.
      Non si vedeva anima viva nella via principale del borgo di ***; soltanto un'ampia bandiera tricolore sventolava a mezz'asta dal balcone della sede della Società operaia di mutuo soccorso; la campana grossa aveva cessato di sonare a morto.
      Avanzando tra meravigliato e curioso verso la chiesa, sentii, gravi e solenni, i suoni dell'organo: pareva che mille e mille voci piangenti seguissero quelle meste armonie, e un senso di sconforto e di paura avvolse l'essere mio.


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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