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      Il giorno 5 di aprile dell'anno 1315 i diritti e le pertinenze di questo passano ai monaci del monastero di Casotto, dell'ordine Certosino; e nel 1495, a’ 14 d'agosto, «per le intemperie dell'aria, la umidità del luogo, l'orrida solitudine e distruzione dei meschini edifizi, non costruiti secondo la forma dell'ordine, a cagione della nebbia, dei venti, dei tuoni e di più altri incomodi», e al priore e al convento del deserto monastero è data facoltà di trasferirsi alle falde del monte, sulla sinistra del Varatella, nel luogo detto Caneva, nella chiesa nuova.
      Queste le ragioni addotte per la decadenza; ma le reali, il disordine e la mala vita dei padri - Benedettini prima, Certosini poi; - corruttela, a dir vero, generale in quei tempi e condannata dallo stesso Alighieri per la bocca di S. Bernardo:
     
      Le mura, che soleano esser badia,
      Fatte sono spelonche, e le cocolleSacca son piene di farina rìa.(11)
     
      Simile a cavallo di fuoco, il sole attraversa maestoso la volta del cielo, sfolgoreggiando di luce il panorama della valle, e l'anima, colpita da questo incanto, si solleva in un mondo nuovo, attratta da splendori ineffabili dell'ideale; per poco, dimentico ancora d'ogni sensibil cosa, atomo intelligente e beato, io trascorro il gran mare dell' infinito, popolato di fantasmi seducenti, dove il cuor non si spaura e, come in un sogno d'oppio, fra tanta
     
      Immensità s'annega il pensier mio,
      E il naufragar m'è dolce in questo mare.
     
      Ch'è mai il passato? Esiste egli il presente?
      Son tornato in me.


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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