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      E quando sotto forma di fuochi fatui si veggono spulezzare pe’ campi, quando si dąnno a vagolar misteriosamente ne’ cimiteri, quali fosforescenze insidiose. In tal caso, se vi cąpiti passar loro da vicino, eccoli inseguirvi con pertinacia, sģ che non č sempre facile levarveli di tra le gambe. Allora, pił che folletti, son anime del Purgatorio, bisognose di raccomandarsi alle vostre preghiere.
      Non č certo facile annoverare i loro capricci, le astuzie e le malignitą.
      Anche le streghe - bįzure - hanno i lor ghiribizzi e si mostrano pettegole e cattive. A che meravigliarne? Fra donne sarebbe strano fosse altrimenti.
      Le loro storie o avventure corrono per lo pił - s'intende sempre parlar del passato - per la bocca delle comari, delle vecchie e delle beghine zitellone; storie, avventure delle pił strane, e talora molto paurose.
      D'inverno, la sera accanto al fuoco, la nonna o la vecchia fantesca ce ne raccontavano di tali, da far venire la pelle d'oca; onde, per andare a letto, ci voleva poi la compagnia della mamma, o del fratello maggiore, e anche della troppo avventata narratrice; fiabe e leggende, che trovano quasi sempre riscontro in quelle dei borghi limitrofi e anche delle nostre pił lontane contrade. A volte, se le streghe apparivano sotto forme diverse, piuttosto che maligne si mostravano dispettose e burlone; prendeano aspetto di vecchierelle, usavano la granata per trasportarsi velocemente qua e lą, o assumevano sembianze di persone amate: senza peccar sempre di perfidia, amavano di quando in quando amoreggiare sguaiatamente, in ispecie compiacendo a’ giovani, pur di sollazzarsi a modo loro, anche in fretta e in furia, come le loro compagne d'altri luoghi.


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





Purgatorio