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      - Tu manchi alle processioni, le disse; guai a te dinanzi a Dio!
      - Ho sempre i marmocchi attaccati alle sottane, non vedi? Non è per mia colpa.
      - Prendi questo cero, e non mancare più; non vi sono scuse di là...
      Ella prese il cero, e mogia mogia si partì.
      L'anno seguente, e lo stesso mattino, incontrava di nuovo quell'anima nella solitaria salita della chiesa; Anna Maria non aveva messo bene in pratica le raccomandazioni dell'ombra: fortuna per lei che teneva nascosto sotto il grembiale un bel gatto soriano, altrimenti avrebbe sentito a dovere la vendetta delle ombre.
     
      Alle streghe fan naturalmente compagnia gli stregoni, e massime i basuotti, i quali in fin fine non sono altro che folletti - come, p. es., il famoso Dönde -; i quali entrando per il buco della serratura si pigliano il gusto sciocco di scoprir le lenzuola, lasciandovi magari nûi cömme ö Segnô v'ha fœto. Il quale dispetto i bricconcelli usano di preferenza con le donne, in ispecie colle spose in assenza del marito, e più ancora - se lor riesce - alle fanciulle che han poca voglia d'accostarsi al confessionale o di bazzicare in chiesa. Svergognati! Son cose da farsi? Invece d'inculcare il buon costume, di dar l'esempio d'una rigida morigeratezza per evitare il fuoco dell'inferno, prendersi la libertà di così fatti sollazzi?... Per fortuna ci vuol poco a tenerli lontano, questi mariuoli; un po’ di sale sparso sulle lenzuola e anche sopra la coperta, basta alla bisogna; e subito il birichino si trova come un pulcino nella stoppa.


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





Dio Anna Maria Dönde Segnô