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      Dovendo egli raccattare i grani del sale caduti, al primo tocco della mano audace, se ne sente umiliato, e ne piange, ne piange, costretto a cercarli fino all'ultimo per riporli sul letto; compiuto l'obbligo suo, scappa indispettito, e non si fa più vedere.
      O Dönde, poi, corre sulla bocca di tutti; ma in generale è visto di mal occhio dal sesso forte, mentre le donne lo ricordano con certa compiacenza e smanierìa....
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      - E i preti come si comportan eglino in queste faccende?
      - Come, in generale, i poveri mortali; eglino tiran l'acqua al loro mulino, o lasciano che corra alla china. Le male lingue dicono che ci guazzan dentro e aman le propine; i più discreti, aggiungon che fan quel che possono per diradicar le erbe cattive: ma il campo è sterile e non conviene buttar fatica. Io credo che qualche rara avis ci sia stata, come il compianto arciprete Boetto, e ci sia, proclive a guarire gli zotici di tali fisime; ma se li andate a consultare, e insistete, finiscono con rispondere: «Non possiamo parlare.» - Perchè? - La risposta ce la dà sempre don Pasticcia, e que’ della sua tinta, i quali sanno leggere bene nel libro degli scongiuri e guariscono dal prêceusciu come O Dönde e altri tali. Esempio. Il bambino di L*** F*** si spegneva a occhiate. «Ti farò conoscere - disse don Pasticcia al padre - chi te l'ha stregato.» - «Non voglio saperlo, lo strozzerei con queste mie mani.» Allora gli consiglia di posar la culla dell'infante sulla soglia della chiesa di S. Lorenzo, se non vuol che gli uccelli becchino a morte il piccino.


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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