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      Il numero relativamente scarso della specie umana, rendendo meno aspra, meno continua, meno necessaria la lotta per l’esistenza tra uomo ed uomo, anche al di fuori dell’associazione, dovette favorire molto lo sviluppo dei sentimenti di simpatia e lasciar tempo che l’utilità del mutuo appoggio si potesse scoprire ed apprezzare.
      Infine la capacità acquistata dall’uomo, grazie alle sue qualità primitive applicate in cooperazione con un numero più o meno grande di associati, di modificare l’ambiente esterno ed adattarlo ai propri bisogni; il moltiplicarsi dei desiderii che crescono coi mezzi di soddisfarli e diventano bisogni; la divisione del lavoro che è conseguenza dello sfruttamento metodico della natura a vantaggio dell’uomo, han fatto sì che la vita sociale è diventata l’ambiente necessario dell’uomo, fuori del quale esso non può vivere, e, se vive, decade allo stato bestiale.
      E, per l’affinarsi della sensibilità col moltiplicarsi dei rapporti, e per l’abitudine impressa nella specie dalla trasmissione ereditaria per migliaia di secoli, questo bisogno di vita sociale, di scambio di pensieri e di affetti tra uomo e uomo è diventato un modo di essere necessario del nostro organismo, si è trasformato in simpatia, amicizia, amore, e sussiste indipendentemente dai vantaggi materiali che l’associazione produce, tanto che per soddisfarlo si affrontano spesso sofferenze di ogni genere ed anche la morte.
      Insomma i vantaggi grandissimi che l’associazione apporta all’uomo; lo stato d’inferiorità fisica, affatto proporzionato alla sua superiorità intellettuale, in cui egli si trova di fronte alle bestie se resta isolato; la possibilità per l’uomo di associarsi ad un numero sempre crescente d’individui ed in rapporti sempre più intimi e complessi fino ad allargare l’associazione a tutta l’umanità ed a tutta la vita, e forse più di tutto la possibilità per l’uomo di produrre, lavorando in cooperazione cogli altri, più di quello che gli occorre per vivere, ed i sentimenti affettivi che da tutto questo derivano, han dato alla lotta per l’esistenza umana un carattere affatto diverso dalla lotta che si combatte in generale dagli altri animali.


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L'anarchia
di Errico Malatesta
pagine 75