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      Egli se la cavava inserendo l’anarchia nel suo sistema e facendone una verità scientifica.
      Egli si confermava nella sua convinzione sostenendo che tutte le recenti scoperte in tutte le scienze, dall’astronomia fino alla biologia ed alla sociologia, concorrevano a dimostrare sempre più che l’anarchia è il modo d’organizzazione sociale che è imposto dalle leggi sociali...
      Così, dopo aver detto che “l’anarchia è una concezione dell’Universo basata sull’interpretazione meccanica dei fenomeni che abbraccia tutta la Natura, compresa la vita delle società” (confesso che non sono mai riuscito a comprendere ciò che questo può significare) Kropotkin dimenticava come se fosse niente, la sua concezione meccanica e si lanciava nella lotta con il brio, l’entusiasmo e la fiducia di uno che crede nell’efficacia della sua volontà e spera di potere colla sua attività ottenere o contribuire a ottenere ciò che desidera.
      In realtà, l’anarchismo ed il comunismo di Kropotkin prima di essere una questione di ragionamento, erano l’effetto della sua sensibilità. In lui, prima parlava il cuore, e poi veniva il ragionamento per giustificare e rinforzare gl’impulsi del cuore.
      Ciò che costituiva il fondo del suo carattere era l’amore degli uomini, la simpatia pei poveri e gli oppressi. Egli soffriva realmente per i mali degli altri, e l’ingiustizia anche se a suo favore, gli era insopportabile...
      Spinto dagli stessi sentimenti aveva in seguito fatto adesione all’Internazionale ed accettato le idee anarchiche.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





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