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      Noi non siamo teneri, oh! no, per coloro che corrompono tutto col veleno parlamentare, che tutto riducono a questione di candidature e che (in buona o in mala fede, non importa) vorrebbero fare del popolo un gregge votante. Ma non è fare il giuoco di questi aspiranti deputati, e, peggio ancora, non è fare il giuoco della borghesia e del governo il predicare il disgregamento ed il lasciare in mano loro tutte le forze organizzate del proletariato?
      Ravvediamoci. Il momento è solenne. Noi siam giunti ad uno di quei momenti critici della storia umana, che decidono di tutto un nuovo periodo. Da noi, che abbiamo scritto sulla nostra bandiera le parole redentrici ed inseparabili di socialismo e di anarchia, dipendono il successo e indirizzo del prossima rivoluzione.
      c. Il nostro compito12
      … Che cosa dobbiamo fare per metterci in grado di fare la rivoluzione nostra, la rivoluzione contro ogni privilegio ed ogni autorità, e vincere?
      La tattica migliore sarebbe di fare sempre e dappertutto la propaganda delle nostre idee; di sviluppare nei proletari, con tutti i mezzi possibili, lo spirito di associazione e di resistenza e di suscitare in loro sempre crescenti pretensioni; di combattere continuamente tutti i partiti borghesi e tutti i partiti autoritari restando indifferenti alle loro querele; di organizzarci fra quanti sono convinti e si van convincendo delle nostre idee, e provvederci dei mezzi materiali necessari alla lotta; e quando fossimo arrivati ad aver la forza sufficiente per vincere, insorgere da soli, per conto nostro esclusivo, per attuare tutto intero il nostro programma, o più propriamente per conquistare a ciascuno l'intera libertà di sperimentare, praticare ed andare man mano modificando il modo di vita sociale ch’egli crede migliore.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338