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      Il problema dunque è di trovare il mezzo per determinare per quanto sia in noi quelle modificazioni di ambiente necessarie al progresso della nostra propaganda e di profittare delle lotte fra i vari partiti politici e di tutte le occasioni che si presentano senza rinunziare a nessuna parte del nostro programma ed in modo da facilitare ed avvicinare il trionfo.
      In Italia, per esempio, la situazione è tale che è possibile, è probabile, in un tempo più o meno breve una insurrezione contro la Monarchia. Ma è certo d’altra parte che il risultato di questa prossima insurrezione non sarà il socialismo anarchico.
      Dobbiamo noi prendere parte alla preparazione ed alla realizzazione di questa insurrezione e come?
      Vi sono alcuni compagni i quali pensano che noi non abbiamo nessun interesse a mischiarci in un movimento, il quale lascerà intatta l'istituzione della proprietà privata e servirà solo a sostituire un governo ad un altro, a fare cioè una repubblica, la quale non sarebbe meno borghese e meno oppressiva di quello che è la monarchia. Lasciamo, essi dicono, che i borghesi e gli aspiranti al governo si rompano le corna tra di loro, e noi continuiamo per la nostra strada, facendo sempre la propaganda anti-proprietaria ed anti-autoritaria.
      Ora la conseguenza di questa astensione sarebbe, prima di tutto che l'insurrezione senza il contingente delle nostre forse avrebbe meno probabilità di vincere e quindi per causa nostra potrebbe trionfare la monarchia, la quale, massime in questo momento che combatte per la vita ed è resa feroce dalla paura, preclude la via alla propaganda ed a qualsiasi progresso.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





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