Pagina (61/338)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Questi giorni sono stato sul punto di partire per l’Italia; ma subito le cose si sono calmate ed io ho rinunziato a fare un viaggio che, secondo tutte le probabilità, si sarebbe ridotto ad una semplice gita di piacere... o di dispiacere. Naturalmente, se ulteriori notizie mi persuaderanno che c’è da fare, vado subito.
      Disgraziatamente noi siamo ridotti in condizioni di non poter nulla fare, nulla iniziare da noi e dobbiamo aspettare o l’iniziativa di altri partiti o il concorso di circostanze completamente indipendenti da noi.
      E ancora, quando queste iniziative o queste circostanze si presentano noi ci troviamo impreparati, disaccordi tra noi, impotenti - e lasciamo che il buon momento passi, senza aver fatto nulla.
      Come uscire da questa situazione? come ridiventare un partito che agisce e fa sentire la sua influenza sul corso degli avvenimenti?
      Ecco il problema. Ma per risolverlo bisogna innanzi tutto intendersi sul significato di questo “noi” che ripetiamo così spesso, senza sapere chi vi è compreso e chi ne è escluso.
      Oggi siamo in tanti a chiamarci anarchici, ma v’è spesso tra un anarchico e l’altro tanta differenza che ogni intesa è impossibile e sarebbe assurda. Sicchè invece di cooperare insieme allo stesso scopo, non riusciamo che a combatterci ed a paralizzarci gli uni gli altri.
      Bisogna innanzi tutto dividerci per poi riunire insieme quelli che sono d’accordo ed hanno un terreno comune di azione.
      Sono degli anni che son convinto di questo bisogno e che lo vado ripetendo; ma finora non sono riuscito a nulla.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





Italia