Pagina (172/338)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Senonchè i partiti politici, i quali del resto sono stati spesso gli originatori ed i primi animatori del movimento sindacale, vollero servirsi delle associazioni operaie come campo di reclutamento e come strumenti pei loro fini speciali di rivoluzione o di conservazione sociale. Quindi le divisioni tra la classe operaia organizzata in vari raggruppamenti sotto l’ispirazione dei vari partiti. Quindi il proposito di coloro che vogliono l’unità proletaria di sottrarre i sindacati alla tutela dei partiti politici.
      Però in questo affermato proposito di sottrarsi all’influenza dei partiti politici, di “escludere la politica dai sindacati” si nasconde un equivoco ed una menzogna.
      Se per politica s’intende ciò che riguarda l’organizzazione dei rapporti umani e più specialmente i rapporti liberi o coatti tra cittadini e l’esistenza o meno di un “governo” che assommi in sè i pubblici poteri e si serva della forza sociale per imporre la propria volontà e difendere gl’interessi di sè stesso e della classe da cui emana, è evidente che essa politica entra in tutte le manifestazioni della vita sociale, e che un’organizzazione operaia non può essere realmente indipendente dai partiti se non diventando essa stessa un partito.
      Infatti, oggi stesso che tanto si parla di unità, vediamo che la Confederazione generale, mentre si dichiara autonoma da tutti i partiti politici, tende a diventare essa stessa “partito del lavoro”, cioè un partito politico con i suoi scopi ed i suoi metodi particolari, che nel suo caso sarebbero metodi principalmente parlamentari.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





Confederazione