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      E così le masse che agivano nella fiducia di prender parte ad un movimento generale, furono disorientate; ciascuna località vide naturalmente che era impossibile resistere da sola, e il movimento cessò.
      3. LA GRANDE SPERANZAa. L’alleanza rivoluzionaria44
      Il nostro A. F. lamentava in un numero recente i dissidi sorti a Milano fra anarchici e socialisti e faceva, magari forzando un po’ troppo la nota, un caldo appello alla concordia di fronte al nemico comune.
      Poi, noi richiamavamo l’attenzione dei repubblicani sopra una sconcia nota poliziesca apparsa nel giornale L’iniziativa, e ancora una volta mostravamo desiderio di concordia e di cooperazione con i repubblicani che la repubblica la vogliono fare sul serio e la intendono come un regime di giustizia e di libertà.
      Tutto questo ha dato sui nervi del nostro buono e feroce n. g., il quale ci piglia bellamente in giro per i nostri “amorosi sensi” e ci domanda: “A che cosa deve condurre l’“abbracciamoci” coi socialisti e coi repubblicani? Alla rivoluzione? Per la dittatura di Lazzari o per la repubblica di Pirolini?”.
      Spieghiamoci chiaro.
      Umanità Nova è l’organo di tutti gli anarchici e quindi nelle sue colonne hanno diritto di città tutte le manifestazioni del pensiero anarchico, anche di quelli che considerano l’anarchia come un bel sogno, forse irrealizzabile, o realizzabile solo quando la presente corrotta umanità avrà dato luogo, non si sa per quale processo di generazione spontanea, alla nuova umanità, dotata in tutti ed in ciascuno dei suoi membri delle più mirifiche virtù.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





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