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      Resta il parlamento, la democrazia...
      Noi, anche nella migliore ed utopistica ipotesi che i corpi eletti riescano a rappresentare la volontà della maggioranza, non potremmo mai riconoscere nella maggioranza il diritto d’imporre la propria volontà alla minoranza per mezzo della legge, cioè per mezzo della forza bruta.
      Ma vuol dire questo che noi non vogliamo organizzazione, coordinazione, divisione e delegazione di funzioni?
      Niente affatto. Noi comprendiamo tutta la complessità della vita civile e non vogliamo rinunziare a nessuno dei vantaggi della civiltà; ma vogliamo che tutto, anche le necessarie limitazioni di libertà, sia il risultato del libero accordo, in cui la volontà di ciascuno non è violentata dalla forza altrui, ma è temperata dall’interesse che tutti hanno ad accordarsi, nonchè dai fatti naturali indipendenti dalla volontà umana.
      L’idea della libera volontà sembra spaventare i socialisti. Ma, in tutto ciò che dipende dagli uomini, non è sempre la volontà che decide? E perchè allora la volontà degli uni piuttosto che degli altri? E chi deciderebbe della volontà che ha diritto a prevalere? La forza brutale? quella che sarebbe riuscita ad assicurarsi un corpo di poliziotti abbastanza forte?
      Noi crediamo che si potrà raggiungere l’accordo ed arrivare al miglior modo di convivenza sociale solo se nessuno può imporre la volontà sua colla forza, e ciascuno quindi dovrà cercare, per necessità di cose oltre che per impulso di spirito fraterno, il modo di conciliare i desideri propri con quelli degli altri.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338