Pagina (261/338)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il terrore, come la guerra, risveglia i sentimenti atavici belluini ancora mai coperti da una vernice di civiltà, e porta ai primi posti gli elementi peggiori che sono nella popolazione. E piuttosto che servire a difendere la rivoluzione serve a discreditarla, a renderla odiosa alle masse e, dopo un periodo di lotte feroci, mette capo necessariamente a quello che oggi chiamerebbero “normalizzazione”, cioè alla legalizzazione e perpetuazione della tirannia. Vinca una parte o l’altra, si arriva sempre alla costituzione di un governo forte, il quale assicura agli uni la pace a spese della libertà ed agli altri il dominio senza troppi pericoli.
      So bene che gli anarchici terroristi (quei pochi che vi sono) respingono ogni terrore organizzato, fatto per ordine di un governo da agenti prezzolati, e vorrebbero che fosse la massa che direttamente mettesse a morte i suoi nemici. Ma questo non farebbe che peggiorare la situazione. Il terrore può piacere ai fanatici, ma conviene soprattutto ai veri malvagi avidi di denaro e di sangue. E non bisogna idealizzare la massa e figurarsela tutta composta di uomini semplici, che possono bensì commettere degli eccessi, ma sono sempre animati da buone intenzioni. I birri ed i fascisti servono i borghesi, ma escono dal seno della massa!
      Il fascismo ha accolto molti delinquenti e così ha, fino ad un certo punto, purificato preventivamente l’ambiente in cui si svolgerà la rivoluzione; ma non bisogna credere che tutti i Dumini e tutti i Cesarino Rossi siano fascisti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





Dumini Cesarino Rossi