Pagina (272/338)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Per noi la violenza non serve e non può servire che a respingere la violenza e quando invece è adoperata per raggiungere dei fini positivi, o fallisce completamente, o riesce a stabilire l’oppressione e lo sfruttamento degli uni sugli altri.
      La costituzione di una società di liberi, ed il suo progressivo miglioramento non può essere che il risultato della libera evoluzione; ed il nostro compito di anarchici è appunto quello di difendere, di assicurare la libertà dell’evoluzione.
      Abbattere, o concorrere ad abbattere il potere politico, qualunque esso sia, con tutta la sequela di forze repressive che lo sostengono; impedire, o cercare d’impedire che si costituiscano nuovi governi e nuove forze repressive, e in tutti i casi non riconoscere mai alcun governo e restare sempre in lotta contro di esso e reclamare, e pretendere potendo anche colla forza, il diritto di organizzarci e vivere come ci pare ed esperimentare le forme sociali che ci sembrano migliori, sempre, s’intende, che non ledano l’eguale libertà degli altri: ecco la nostra missione.
      Fuori di questa lotta contro l’imposizione governativa che genera e rende possibile lo sfruttamento capitalistico; quando avessimo spinto ed aiutato la massa del popolo ad impossessarsi della ricchezza esistente e specialmente dei mezzi di produzione, quando fossimo arrivati al punto che nessuno possa imporre agli altri con la violenza la propria volontà e nessuno possa colla forza sottrarre agli altri il prodotto del loro lavoro, noi non potremmo più che agire mediante la propaganda e l’esempio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338