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      Si ha un bel dire che per astensione non si vuol intendere inazione, ma bensì partecipazione all'agitazione elettorale con propaganda anti-parlamentare. Da quella logica, che l'amico mio invoca, gli anarchici astensionisti dovevano finire ed hanno finito per starsene addirittura a casa; quando non hanno votato sottomano per qualche candidato del loro cuore (come individui s'intende, non come partito), senza dire di quelli che addirittura hanno passato il Rubicone, e sono andati a schierarsi – per mero desiderio di fare qualcosa – coi socialisti legalitari.
      Il governo poi ha profittato del nostro isolamento per darci addosso in tutti i modi, legali e illegali. (Il governo, si vede, non ha gli scrupoli che abbiamo noialtri).
      E noi siamo ridotti al punto di non poter fare la menoma propaganda. La polizia può, a suo libito, imprigionarci, farci condannare, mandarci al domicilio coatto. Che resistenza opponiamo noi? Nessuna.
      La nostra è la guerra delle braccia incrociate. Fossimo almeno partigiani della non resistenza al male; avremmo di che consolarci. Niente affatto: noi aspettiamo che maturi la rivoluzione. Frattanto noi abbiamo veduto in questi giorni che chi abbia potuto portare una parola di incoraggiamento agli scioperanti di Civitavecchia è stato un deputato socialista. E continuiamo a dire che non serve a nulla la lotta parlamentare!
      MALATESTA dice:
      – Se dobbiamo votare pei socialisti o pei repubblicani, tanto varrebbe andare noi medesimi al Parlamento.
      – Per noi non si tratta, come pei socialisti, di riuscire noi, e andare ad attuare il nostro programma in pieno Parlamento, al cospetto del colto e dell'inclita; ma si tratta di aiutare a riuscire quanto più oppositori sinceri ed energici del governo è possibile – trecento Imbriani, per così dire – ma degli Imbriani che non si contentino di bombardare d'interpellanze al Parlamento i ministri, ma muovano una guerra seria e continua al governo nel paese, giovandosi anche, finchè non ne siano privati, delle prerogative parlamentari.


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Anarchismo e democrazia
Soluzione anarchica e soluzione democratica del problema della libertà in una società socialista
di Errico Malatesta - Francesco Saverio Merlino
pagine 122

   





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