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      Il bene e il male sono cose relative; ed un partito per quanto reazionario può rappresentare il progresso di fronte ad uno più reazionario ancora.
      Noi ci rallegriamo sempre quando vediamo un clericale che diventa liberale, un monarchico che diventa repubblicano, un indifferente che diventa qualche cosa; ma da ciò non deriva che dobbiam farci monarchici, liberali o repubblicani noi, che crediamo di star più avanti.
      Per esempio, visto lo stato presente delle province meridionali, sarebbe stato un ottimo sintomo se avessero trionfato sopra larga scala non fosse altro che i cavallottiani; e noi ce ne saremmo rallegrati, come crediamo se ne sarebbero rallegrati anche i socialisti democratici. Ma non per questo socialisti ed anarchici avrebbero dovuto nel Mezzogiorno difendere i cavallottiani. Al contrario, i socialisti mettono dappertutto le candidature loro, anche se questo debba diminuire la probabilità di riuscita del candidato meno reazionario – e noi predichiamo dappertutto l'astensione cosciente, senza preoccuparci se essa possa favorire un candidato o l'altro. Per noi non è il candidato che importa, perchè tanto non crediamo nell'utilità di avere dei «buoni deputati»; quel che importa è la manifestazione dello stato d'animo del pubblico; e fra i tanti curiosi stati d'animo in cui può trovarsi un elettore, il migliore è quello che gli fa comprendere la inutilità ed i danni della deputazione al Parlamento e lo spinge a lavorare per quel che desidera, direttamente, associandosi a tutti quelli che hanno gli stessi suoi desideri.


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Anarchismo e democrazia
Soluzione anarchica e soluzione democratica del problema della libertà in una società socialista
di Errico Malatesta - Francesco Saverio Merlino
pagine 122

   





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