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      Lo scioglimento di questo problema è tanto piú necessario in questo momento in cui importa stringere in uno le forze della nazione, perché concorrano al piú grande conato a cui sia chiamato il nostro paese: alla conquista dell'indipendenza. Pio IX lo disse: «il Papa non può sagrificare gli interessi del papato agli interessi dell'Italia, il papato non può far guerra all'Austria». Un governo che non può far guerra all'Austria non può esser governo italiano.
      E un altro insegnamento risulta dalla dolorosa prova della ultima guerra: gli interessi dei principi non sono gli interessi della Nazione; e mentre il sangue italiano scorreva in Lombardia, alcuni di essi erano alleati dell'Austria palesemente, altri copertamente, un solo ha combattuto e questo in un interesse dinastico e con fede che è dubbia per molti e col successo che tutti sanno. Dunque la guerra regia non può salvare l'Italia. Resta la guerra nazionale; e perché questa abbia luogo, bisogna costituire la nazione. Convocate al piú presto la Costituente Nazionale: che questa ordini l'Italia per l'Italia, faccia la guerra per l'Italia, vinca per l'Italia.
      Voi sentirete quale grave incarico sia serbato ai vostri deputati: a voi tocca scegliere Uomini uguali all'opera che la Nazione aspetta da loro e pensate, vi ripetiamo: che il vostro voto non pesa solamente sulla bilancia dei destini delle vostre provincie ma dell'intera Penisola. Badate a non dividere la Costituente Romana dall'Italiana; col doppio mandato fate delle due cose una sola cosa: la grandezza di Roma è nella grandezza dell'Italia, e nelle vostre mani sta la vita dell'Italia.


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Pagine politiche
di Goffredo Mameli
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