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      Il desiderio è legittimo; ma non è facile appagarlo. Certo, nella vita, quanto piú ella duri, i fatti insegnano, e qualche volta comandano: pure, chi non sa, chi non ricorda quante anime, e non di ciechi ostinati, abbiano saputo e sappiano resistere alla imposizione dei fatti? Goffredo Mameli era un repubblicano fervente, contro le medesime tradizioni della sua schiatta paterna. Penso che ai fatti e agli indirizzi nuovi dei dieci anni che seguirono la morte di lui, egli, vivente, sarebbe rimasto in silenzio, ma che nel '59 e nel '60 avrebbe combattuto sotto la bandiera del suo Garibaldi. Penso ancora che, rifacendosi col pensiero alle cose tristi del passato, avrebbe parlato meno di tradimenti, notando nella sua esperienza che tutti, o quasi, avevano tradito, se mai, venendo meno, per impreparazione d'animi e di cose, alle speranze e alle necessità del momento solenne; monarchici del vecchio stampo, mal convertiti alle idee liberali; repubblicani ardenti di far tutto nuovo, creando una nuova coscienza in un popolo che aveva l'aria di esistere perché gridava qua e là, ma che pur troppo non c'era, poiché alle voci non rispondevano gli atti; unitarii concordi nel fine, discordi nei mezzi; federali con una lega di principi, che sarebbe stata la vita piú disagevole e la cosa piú pazza del mondo; federali con tante repubbliche quante erano, piú o meno naturalmente distinte, le regioni della penisola, cagion nuova d'ineguaglianza e d'impotenza per tutte; e via discorrendo, che su questo tema ci sarebbe sempre qualche cosa da dire.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





Mameli Garibaldi