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      Che importa se oggi, soverchiando altre idee, altri culti, l'antico tempio par quasi deserto? Finché vive un sacerdote di quel culto, non mancheranno all'ara i fiori e gl'incensi. Tutto ciò è nobile e bello, perché ancora è il culto della patria, in una delle sue storiche manifestazioni, in una delle sue pagine più degne di rispetto tra i posteri.
      Con quest'animo reverente mi sono accostato alla poetica figura di Goffredo Mameli; rimanendo, non lo negherò, lungamente dubbioso se tutto tutto dovessi riferire dai manoscritti di lui. Mi pareva che della parte inedita gl'inni compiuti e i frammenti un po' lunghi dovessero bastare, aggiungendo al piú qualche pensiero, ad esempio dei tanti ch'egli traeva dalle sue varie letture. Ma le idee fugaci del Poeta, i pochi versi buttati là per ricordo, e destinati a mutamento? Di questi ero in maggiori incertezze. Ma poi, pensavo, con che diritto dimezzar l'opera sua agli occhi del mondo? Debbo io, tralasciando questa cosa o quell'altra, far sospettare altrui di avere obbedito ad un criterio artistico diverso dal suo, e certamente disputabile? Peggio ancora, se sarà un criterio politico, religioso , filosofico! Il pensare che ciò non crederebbero gli amici, non mi libera da ogni timore: son cosí pochi, gli amici! e tra questi cosí scarsi quelli che vi stimerebbero incapace di poca sincerità! Del resto, per la politica, è facile ricondursi alla ragione dei tempi in cui visse il Poeta: per la filosofia, per le credenze, non può aver egli avuto i suoi momenti di dubbio? e può credersi che un uomo di pensiero non abbia avuti i suoi?


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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