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      La bara è la culla del cielo". E allora l'anima del nostro Goffredo salterà, irraggiata di una gioia ineffabile, dalle mani dell'angiolo del martirio a quelle dell'angiolo della vittoria.
     
      Svizzera, Ottobre 1849.
      GIUSEPPE MAZZINI.
     
      VERSIALLA POESIA
     
      INNO(24).
     
      At sacri vates.
      OVIDIO.
     
      A te, del core indocile,
      Sola fidai li ardori,
      Ed i sospiri e l'ansieDe' giovanili amori;
      E sul sentier del misero,
      Cui sin da' suoi verd'anniSparse il Signor d'affanni,
      Al tuo sorriso etereoSpuntò talvolta un fior;
      E l'anima rapita,
      Di maledir la vitaPer te cessò talor.
     
      Vieni, e coll'aura armonicaChe da' tuoi labbri evola
      Sul cor l'obblío, la requieSpargi; lo puoi tu sola.
      Vinto m'ha il fato; l'animaPiú non resiste; affranta,
      Ella non basta in tantaPiena d'affanno all'empia
      Battaglia del dolor.
      Vieni, o divina, o pia,
      Inebria d'armoniaIl giovine cantor.
     
      Oh, quei che ha un cor che palpita,
      Alla tua voce, in seno,
      Liba talvolta il giubilo,
      Non è infelice appienoDagli occhi suoi rimuovesi
      Dei figli d'Eva il velo;
      Vaga coll'alma in cielo.
      Egli sprezzar può gli uomini;
      Non è fratello a lor.
      Solo nel sen di Dio
      Appunta il suo, desio,
      Solo in lui sbrama il cor.
     
      I figli della polvereLo dicono demente,
      Perché levar non possonoInfino a lui la mente,
      Perché il fulgor degli angeli
      È muto alla pupillaDella terrena argilla,
      Quale del gufo stridulo
      È muto al guardo il Sol;
      Perchè l'Eterno, il vileAl bruto fe' simile,
      Gli avvinse il guardo al suol.
     
      Se aver m'è dato un'animaChe t'ama e ti comprende,
      Non io lamento l'aridaVita che mi si stende
      Innanzi. A questo esiglio,


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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