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      Quando la vita è sol di duolo stanza,
      Quando piú non avanzaUna speranza,
     
      Una speranza che con dolci inganniSparga di miel gli affanni
      De' tuoi verd'anni.
     
      IV.
     
      Sulla cresta d'un nudo dirupo,
      Che il pié cupo ha battuto dall'onda,
      Che alla sponda si sente mugghiar,
     
      Al chiaror della pallida luna,
      Bruna bruna, qual l'alma, la gonna,
      Una donna sta, e guarda sul mar.
     
      Sparse al vento le chiome, discinta,
      E dipinta del duolo, nel volto,
      Che raccolto le freme nel cor;
     
      Parve, all'onda che cerula brilla,
      La pupilla volgendo, la mesta,
      La tempesta lenir del dolor.
     
      Tornar parve sul languido visoIl sorriso del tempo primiero;
      Un pensiero la parve calmar.
     
      E fu vista per l'ultima volta,
      Là rivolta, alla terra natíaQuella pia un sospiro mandar....
      L'AMORE(27)
     
      COS'È l'amore? Una memoria, un'oraDi Ciel, che l'ombre, e i nugoli terreni,
      Di luce soavissima ristora.
      Misero l'uom, che ne' suoi giorni pieniD'affanni si travaglia e s'addolora;
      Nè un'imago diletta gli assereniL'anima mestamente; e scioglie intanto
      L'ira in dolore, e la bestemmia in pianto.
     
      Dolce cosa è l'amor: il suo doloreAll'anima dolcissimo ti viene,
      Come canto di cigno che si muore.
      Dolce cosa è l'amore: per le veneEgli ti serpe, e di sé inebria il core,
      Che si dischiude a quella prima spene,
      Come vergine rosa ai primi fiatiD'April dischiude i calici odorati.
     
      Dalle mani di Dio bella fra quanteFatture son, certo la donna escía;
      Ma è pur cosa mortale. E ond'è che tanteVolte a me la tua imagine apparía
      Quasi celeste? e da magioni santeUna figlia del ciel, Fillide mia,
      Di bellezza immortale a farmi fede,


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





Ciel April Dio Fillide