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      Un cherubino reclinar la fronte....
      HUGO, Ruy Blas(143).
      --
      Ed il dolore anch'essoHa una secreta voluttà, che forse
      Non pareggia la gioia.
      M.
      Come talvolta in cieloMiri vagante un nugolo, che finge
      D'un gigante le forme, e poi dal soffioAgitato del vento, a poco a poco
      Vedi scomposte le confuse formeDileguar lentamente....
      M.
      --
      Ancor conserva la sua vita il tuo;
      Pur sanguinante il mio palpita ancora....
      BYRON(144).
     
      III.(145)
     
      ....pare(146) che veramente Cristo avesse promesso una rivoluzione politica. "Igitur qui convenerant, interrogabant eum, dicentes: Donnine, si in tempore isto restitues regnurn Israel. Dixit autem eis: Non est vestrum nosse tempora vel momenta quae Pater posuit in sua potestate".
      È probabile che Cristo per questo regnum Israel, che egli, benché indeterminatamente, promette, intendesse altra cosa che i Giudei: tuttavolta non v'è sofisma che possa far di queste parole chiare e tonde una metafora: egli distingue questa promessa politica dalla religiosa; infatti segue:
      Sed accipietis virtutem supervenientis Spiritus Sancti in vos, et eritis mihi testes ivi Jerusalem, et in omni Judaea et Samaria, et usque ad ultimam terram
      . ACTUS APOSTOLORUM, C. I).
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      Et accedens tentator dixit ei: Si filius Dei es, dic ut lapides isti panes fiant
      . (ID. IV, 3).
      Qui respondens dixit eiecc.
      Ait illi Jesus rursum: scriptum est, non tentabis Dominum Deum tuumetc. (ID. ibid. 7).
      Se i commentatori ecclesiastici spiegassero ciò come una metafora, alla buon'ora. L'idea sarebbe sublime: è il genio, che sente in sé la potenza di dominio; e mentre il cuore gli dice "usane a sparger l'intelligenza e l'amore, non adorar te stesso, ma solo Iddio, che è il prototipo del vero, del bello e del buono" (Dominum tuum adoraveris et illi soli servies) una trista vanità lo tenta: "usa della tua forza e tirannia, adora il tuo egoismo, e quanto è sulla terra cadrà d'inanzi a te" (Iterum assumsit eum diabolus in montem excelsum valde, et ostendit ei magna regna mundi, et gloriam eorum, et dixit ei: haec omnia tibi dabo, si cadens adoraveris me). Forse tutti gli "uomini grandi" provarono questo interno contrasto: gli uni ascesero il trono, gli altri la croce.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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