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      Osserverò circa a Gregorio I, senza scrutare il merito delle sue intenzioni, che sostenendo la parte romana abbastanza per impedire che fosse totalmente sottomessa dai Longobardi, e non sapendole dare abbastanza forza per iscacciarli, impedí (opera che continuarono con altri mezzi i successivi Pontefici) l'unità Italiana, che si sarebbe operata, o colla fusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .litica che ha Italia. . . . . . . "sicché tardi per altri si ricrea"(160).
      Perocché, bilanciando a proprio vantaggio la potenza Greca colla Longobarda (come i suoi successori la Francese colla Tedesca), fomentando gli odii e le divisioni nella nostra penisola, per poterla mercanteggiare a sua posta, impedí che nessun governo unito e stabile provalesse. Ora invocava i Longobardi contro i Greci; ora Greci, Veneziani e Franchi contro i Longobardi; ora incitava gli Italiani a ribellarsi da un imperatore eretico; ora inviava in dono all'imperatore eretico teste di ribelli italiani.
      Ch'egli fosse un Santo, è di fede: s'egli fosse un onest'uomo altri giudichi: a che la politica cominciata da lui, e dal piú al meno continuata dai successivi Pontefici, conducesse Italia nostra, vediamo, e sentiamo.
      Le stesse osservazioni valgono per Gregorio III, che invocava la invasione Franca, eseguita po. . . . . . . . . Gli storici. . . . . . . . .in ciò una gran. . . . . . . . zionale in questi Pontefici.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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