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      La rivoluzione del '48 è invece opera di vita e di creazione. È una nuova éra, che, accrescendole delle rivelazioni del presente, rispetta e conserva tutte le verità del passato. Nel '93 fu pubblicamente manomessa l'immagine del Cristo: nel '48 la Repubblica s'iniziò in Francia sotto l'immagine del Crocifisso.
      Questo non è solo carattere del movimento Francese, ma di tutto l'attuale movimento Europeo. Ed ogni giorno ne è una nuova prova fra noi. Il nostro popolo è religioso, non è superstizioso: sa che il Cristo è il primo apostolo della democrazia; ed egli rispetta e venera, come profeta, chi lo invoca in favore della libertà; caccia dal tempio i nuovi Farisei, che lo profanano, cercando farne strumento di guadagno e di tirannide.
      Veramente, questa volta Dio chiama alla vita il popolo, perché gli ha aperto gli occhi, acciocché veda la verità.
      E vi fu un giorno, che il nome di Pio IX fu benedetto, come quello dei santi a' bei tempi di san Pietro. I Romani ricordano quando il Papa diceva dal Quirinale: "benedite, o gran Dio, l'Italia." E l'Italia l'ha circondato di quanto amore può circondare la fronte di un uomo, perché in quel momento il Papa era veramente cristiano. I Milanesi gridavano: "viva Pio IX" dalle barricate sparse del loro sangue; e quegli evviva erano tanto solenni, che dovea essere spinto al precipizio dalla mano di Dio chi è riuscito a cancellarli dal proprio cuore.
      Il papato s'era maritato alla tirannide, e, come a questa, l'angelo della giustizia gli aveva scritto sulla fronte il tremendo: "domani morrai.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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