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      Pio IX fu travolto dalla propria posizione; e il dí della prova, egli che aveva giurato di essere cogli oppressi, fu cogli oppressori. Da quel momento il popolo comprese che lo spirito di Dio, se era colla Chiesa, non era col principato. E fu rispettata la Chiesa, e fu rovesciato il principato.
      È straordinario (e la storia lo ripeterà) è ammirando il contegno del popolo Romano. Egli, tradito, insultato, provocato dal principe, si è levato nella sua dignità al disopra del principe. Ma nello stesso tempo ha rispettato il pontefice. Radicale nello spirito, fu reverente e moderato nei modi; e il pontefice, profugo volontario presso il Nerone dei dí nostri, non fu meno rispettato di quando sedeva in Vaticano, in tutta la sua potenza. Fu detto che il potere temporale e lo spirituale si confondevano, e non potrebbero disgiungersi. A noi decisiva prova del contrario par questa, che, cioè, si seppe combattere l'uno senza offendere l'altro; e i numerosi sacerdoti, che consacrarono colla loro presenza la votazione della Costituente, fanno fede che questa verità è compresa anche dal Clero, il quale in tal modo si mostra veramente depositario della tradizione evangelica.
      Noi siamo cristiani e repubblicani; ed è anzi anche come repubblicani che veneriamo quanto rappresenta lo spirito del Crocifisso dei potenti. Non è a noi, i cui fratelli di fede furono dati per tanti anni al martirio, che occorre insegnare la religione della Croce. La nostra rivoluzione lo prova solennemente. La croce era profanamente collegata col triregno; e noi senza toccar quella, abbiamo saputo spezzar questo.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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