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      La diplomazia osservò che nella scelta del Papa non si sceglie solamente un capo religioso, ma un principe: quindi si crede in diritto di occuparsi di tale influenza politica: e con tali argomenti che non si saprebbero combattere, essa domandò di far parte di tale elezione; come la fa di fatto, col suo diritto di veto. Tanta ipocrisia vi è nell'invocare il poter temporale come condizione d'indipendenza religiosa! E tale malafede si fa sempre piú manifesta in chi sostiene, non l'assolutismo, ma il principato costituzionale del Papa. Cos'è la Costituzione? È un patto fra principe e popolo, il quale pone successivamente l'uno sotto la dipendenza dell'altro; cosicché il principato temporale, che all'estero sottopone la Chiesa alle influenze diplomatiche, all'interno la sottopone all'influenza del popolo, ove si ammetta almeno la Costituzione. Per esser logici, adunque, quelli che combattono per l'indipendenza della Chiesa, non possono accettare la Costituzione, ma sostenere apertamente l'assolutismo. Voi non avete via di mezzo: non avete a scegliere che fra la tirannide e la completa emancipazione. Le memorie di Gregorio sono cosí dolci per le provincie e per Roma, che voi vogliate ritornare all'antico sistema? In tal caso, noi non abbiamo nulla da aggiungere. Noi rispettiamo ogni opinione coscienziosa; ma noi parliamo lealmente, e abbiamo diritto di esigere che gli altri ci rispondano colla stessa lealtà.
      Ogni potere, per cattivo che fosse, lasciò sempre dietro di sé un partito o per interesse o per abitudine collegato a lui.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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