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      Tra queste due influenze contrarie egli è obbligato a mancare al suo carattere, o come papa o come principe: però, prima maledetto dai Gesuiti come liberale, ora respinto dai liberali come fedifrago, egli sente la necessità di prendere una via determinata; e dovendosi pronunciare tra la mitra di san Pietro e il triregno di Gregorio, egli sceglie il secondo.
      Il popolo, votando per la Costituente, ha emancipato sé stesso, l'Italia, la Religione, e lo stesso Papa dal poter temporale. E voi continuerete quest'opera, perché voi siete il popolo stesso, ed egli non vuole infrangere al domani l'opera dell'ieri, non vuole abdicare una parte di sua sovranità per deporla ai piedi di un pontefice che non la vuole dividere. Non c'è forse quistione piú chiaramente definita di questa: o la completa emancipazione, o la tirannide assoluta. Non si tenti una conciliazione impossibile, quando il tentarla racchiude due rivoluzioni, l'una per cancellar ciò che si è già fatto, l'altra per rifarlo.
      Dite la gran parola: il Papa è decaduto dal principato temporale. Liberate la Chiesa dal giogo del temporale, il temporale dal giogo ecclesiastico. Liberate queste provincie da questa pessima delle schiavitú, da questa bastarda tirannide; rendete alla religione il Papa, allo Stato la libertà, all'Italia Roma.
     
      VIII.
      IL COMITATO DEI CIRCOLI ITALIANIAI POPOLI DELLO STATO ROMANO(179).
     
      Non è nostro ufficio raccomandarvi di scegliere a deputati uomini per energia, per intelligenza, per core, per indipendenza di posizione capaci di rappresentarvi degnamente alle assemblee generali delle provincie.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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