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      Da un altro, per l'appunto, assai conforme nella sostanza, ma trascritto d'altro carattere, ricavo i particolari seguenti:
      Mameli, ferito a Porta San Pancrazio, nel giorno 30 aprile, venne portato all'ospedale dei Pellegrini. Ivi veniva visitato continuamente dagli amici (da Mazzini anche due o tre volte al giorno), dai medici Bertani, Cambiaso ; mai abbandonato dal Doria.
      Venne operato nella seconda quindicina di giugno dal dott. Baroni. Il dott. Maestri cloroformizzava l'operando, al quale reggeva la testa l'amico suo Antonio Doria, seduto sul letto. Oltre i medici accennati erano presenti Bertani, Cambiaso, l'oculista De Gregoris, l'assistente Falcioni, Madame Pollet, il vecchio servo che Mameli chiamava Pio Nono, ed altre notabilità.
      Il ferito volle dal Doria la promessa che il taglio sarebbe fatto alla parte inferiore del ginocchio, e che gli sarebbe stato mostrato l'arto tagliato.... Fatta però l'operazione e saputo che non si era potuto accontentarlo, stante le condizioni della parte offesa e la tema delle conseguenze ove l'operazione non fosse stata eseguita come erasi fatta, benché la gamba amputata si trovasse ancora nella stanza, non la volle vedere.
      Durante la degenza del Mameli nell' ospedale, piú volte si portò a visitarlo l'amante di lui, una bellissima giovine Veneziana. L'operato andava sensibilmente migliorando. Infatti al finir di giugno, scriveva alla madre, di proprio pugno, notificandole lo stato soddisfacente di propria salute, ed esprimendole la certezza che presto sarebbe andato ad abbracciarla a Genova.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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