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      Dirò dunque con molte lacrime di questa vita breve come lampo, gloriosa come quella di un martire, immacolata come quella di un angelo.
      Goffredo Mameli nacque di Giorgio e Adelaide Mameli. Generosi erano gli esempli di famiglia, dei quali informato ed educato l'animo suo potea ratto svolgersi a sublimi concetti. Il padre aveva colti i piú onorati lauri nella spedizione di Tripoli, di Tunisi e nel viaggio dell'America meridionale, servito il governo Sardo con integrità, con discernimento; locché gli valse una costante contrarietà, una inescusabile dimenticanza, un ingiusto congedo. La madre scendeva di casa Zoagli, che ebbe due dogi, e fu tra quelle che piú si distinsero nell'amore della genovese repubblica e nello stato del popolo. Quando si deriva di tali, ragion vuole che non si traligni, perocché il passato delle memorie, il presente delle virtú domestiche, sta come stimolo e guarenzía dell'avvenire. Ma l'anima indomita di Goffredo era allogata in un corpo cagionevole, sicché la sua infanzia passava nei travagli e nei molti mali che porta seco un sistema linfatico; per cui i parenti e gli amici temevano sovente di perderlo sull'alba della vita. Le molte ed amorose cure della madre salvavanlo, ed egli cresceva. Benché voglioso di studi, non però pareva conveniente vi si dedicasse, temendo il faticare ed applicare della mente non nuocesse alla fragile salute. Fu alfine mandato alla scuola dei generosi figli del Calasanzio; e qui l'ingegno, che aveva precoce e gagliardo, rapidamente si svolse.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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