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      Ora il sistema preso in se stesso, cioè indipendentemente dagli altri sistemi, dovrebbe essere preso in se stesso anche indipendentemente dai Filosofi che lo fondano, lo seguono o semplicemente lo preferiscono - e ciò per il fatto che il sistema, essendo sistema, dovrebbe avere dei caratteri fissi e statici, degli elementi cioè che rimangono tali pure in mezzo al variare del pensiero dei filosofi che lo seguono; se non che il sistema non può avere valore per se stesso, ma questo valore lo riceve appunto dai Filosofi che lo svolgono, e non possono svolgerlo che attraversando i quattro momenti storici dell'attività del pensiero.
     
      Ed allora la Filosofia è inconcepibile fuori del suo concretizzarsi nella storia, fuori cioè del suo ordinarsi in sistemi; ma anche il sistema é inconcepibile fuori della Filosofia, cioè fuori dello svolgimento di tutti i sistemi come un periodo storico non può spiegarsi indipendentemente dai precedenti che lo determinarono e dalle conseguenze che determinò; che se un periodo storico non ebbe alcun determinante né alcuna ripercussione può esser fatto storico, non storia - e se un sistema filosofico non ha un addentellato nei sistemi che lo precedettero e non é destinato a suscitare alcuna ripercussione, esso non é più pensiero, ma pensato; è, sì, un prodotto dell'attività del pensiero, ma non è l'attività stessa del pensiero e quindi non è più filosofia. Ora una distinzione fra il pensiero che è rappresentato dai Filosofi, cioè dagli uomini che pensano in quanto pensano ed il pensato che è rappresentato dai sistemi Filosofici, cioè da quello che i Filosofi hanno pensato non è possibile che empiricamente, perché, o il sistema filosofico è il pensato, cioè quello che i Filosofi hanno pensato ed ora non pensano più, ed in questo caso esso non è più pensiero e quindi non è più filosofia, ma semplicemente oggetto di ieratica contemplazione; oppure esso è il pensato che i Filosofi pensano od anche ripensano ed allora esso non è più pensato, ma pensiero, cioè attività, originalità.


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La Ragione d'essere della Filosofia
di Giuseppe Mannarino
Tipogr. Abramo Catanzaro
1931 pagine 111

   





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