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      Abbiamo dunque cercato di esaminare un sistema, ed abbiamo visto come esso, ponendo come principio unificatore della Vita la Materia, sia contraddittorio ed astratto: contraddittorio perché rappresenta uno sforzo del pensiero per negare il pensiero, astratto perché la Materia in tanto ha un valore filosofico in quanto è riducibile a concetti, e non può esserlo se non per opera del pensiero. Ma, se è astratto il sistema in quanto rappresenta il pensato che ora più non pensiamo, se esso è contraddittorio, non sono contraddittori né Talete, né Anassimene, né Anassimandro i quali rappresentano il pensiero in quanto attività, ed in mezzo al variare delle forme davanti ai nostri sensi cercano un principio unitario nell'acqua, nell'aria, nell'infinito, per dare coerenza e concretezza alla Vita ed al pensiero; non lo sono gli Atomisti che di fronte al moto, che gli Eleati negarono, cercarono di spiegarsene le leggi che sole avrebbero potuto dare coerenza e concretezza al moto stesso; non lo sono il Moleschott ed il Voigt, non il Darwin ed il Buechner i quali - di fronte al problema centrale del pensiero inspiegabile in un sistema prettamente ilozoistico e materialistico - tentano di superare la contraddizione, cercando di ridurre il pensiero a materia.
      Ma non sono astratti e contraddittori, per una ragione semplicissima che non sono né dogmatici, né scettici, né critici, né idealisti, ma sono dogmatici, scettici, critici ed idealisti ad un tempo, cioè sono semplicemente filosofi, uomini che pensano.


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La Ragione d'essere della Filosofia
di Giuseppe Mannarino
Tipogr. Abramo Catanzaro
1931 pagine 111

   





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