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      Ecco perché noi non dividiamo l'avversità dei filosofi militanti italiani contro la dottrina del Bergson che, pur presentando i caratteri dell'unilateralità come del resto anche l'attualismo ed il neo-tomismo, ha il merito della sua grande originalità e soprattutto quello di aver detto in questo momento di mimetismo-filosofico delle verità nuove di cui la Storia della Filosofia non potrà non tener conto.
      L'intuizione non può infatti spiegarsi come l'attualismo la spiega, e cioè come un momento culminante dell'attività logica del pensiero - in quanto, se così dovesse spiegarsi, e se il pensiero non avesse altra via da percorrere che quella della sua logicità, la libertà del pensiero che è il cavallo di battaglia degli attualisti, se non del Gentile, verrebbe negata dalla sua razionalità. Infatti, una volta ammesso che la razionalità debba spiegarsi matematicamente, cioè tale che, dati alcuni elementi se ne debbano ricavare necessariamente degli altri, é ovvio che il pensiero non avrebbe alcuna possibilità di pensare, ed inoltre, il pensiero essendo storia, si dovrebbe, in base a questa pretesa razionalità, prevedere lo svolgimento avvenire del pensiero od anticipare la storia sino al suo termine. Ed allora la razionalità del pensiero consiste nel continuo superamento, da parte del pensiero, dell'antitesi tra razionalità ed irrazionalità, fra Filosofia ed Arte.
      Né d'altro canto l'Arte è la manifestazione dell'irrazionale, ma piuttosto la razionalizzazione dell'irrazionale in quanto, ripetiamo, l'opera d'Arte non deve essere valutata e giudicata reale in base all'adaequatio intellectus et rei, ma solo in base alla rispondenza dell'opera stessa con l'attività fantastica dell'artista che, nel suo entusiasmo, nel suo dolore, nell'intimo suo contrasto dell'entusiasmo e del dolore, ha creato un mondo diverso da quello esterno, e quindi si è scostato dalla razionalità; ma che è sempre nella razionalità perché quell'entusiasmo, quel dolore, quell'intimo contrasto hanno la loro logica spiegazione nel suo stato d'animo.


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La Ragione d'essere della Filosofia
di Giuseppe Mannarino
Tipogr. Abramo Catanzaro
1931 pagine 111

   





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