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      Né d'altro canto riteniamo possibile la Sociologia come scienza generale della Società in quanto una siffatta possibilità dovrebbe basarsi su due pregiudizi che il pensiero contemporaneo ha eliminati: una falsa concezione cioè della Storia per cui in essa non si dovrebbe vedere che una esposizione di avvenimenti umani prescindendo dai rapporti che legano questi avvenimenti, in modo che essi possano essere l'oggetto della Storia, e i rapporti di collegamento quello della Sociologia; una pretesa distinzione fra scienze naturali e fisiche da una parte e scienze storiche e giuridiche dall'altra, in modo che, arbitrariamente concependo la Storia come cronologia ed il Diritto come norma giuridica, si renda necessaria una sintesi delle pretese scienze storiche e giuridiche nella Sociologia considerata come Scienza generale della Società.
      Che trattasi di pregiudizi è provato in modo chiaro ed evidente dalla impossibilità di separare gli avvenimenti umani della Storia da quella che è l'attività umana del pensiero che quegli avvenimenti collega in rapporti di interdipendenza, per cui il compito della Sociologia viene assorbito completamente dalla Storia, e viceversa la Sociologia non può trovare la sua ragion d'essere in una dottrina generale della Società perché questa dottrina non è concepibile staticamente, ma dinamicamente e cioè storicamente, e quindi la Sociologia è un inutile doppione della Storia non solo nella materia, ma anche nel metodo; risulta inoltre dalla impossibilità di distinguere fra scienze sperimentali e scienze storico-giuridiche in quanto le prime non possono essere scienze se le consideriamo staticamente come corredo di nozioni, ma lo sono in quanto sono attività scientifica che si svolge per gradi, cioè Storia - e viceversa la Storia ed il Diritto non possono prescindere dall'attività scientifica del pensiero umano in quanto quest'ultima, essendo anch'essa umanità, non può a sua volta non ripercuotersi su quelle che sono le altre forme della medesima attività, per cui una Storia ed un Diritto che prescindessero dai risultati dell'attività scientifica non potrebbero essere Storia, né Diritto, appunto perché essi sono in quanto mirano all'universalità del reale, universalità che sarebbe un non senso se alcune forme dell'attività umana venissero trascurate.


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La Ragione d'essere della Filosofia
di Giuseppe Mannarino
Tipogr. Abramo Catanzaro
1931 pagine 111

   





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