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      ), sia perché essa, nell'atto del concretizzarsi, deve dare a queste manifestazioni una logicità rigorosa basata sulla utilità e sulla necessità di determinati movimenti che perciò non possono essere movimenti inconsci del corpo. Non può dunque esservi Ginnastica in quanto forma tisica dell'unica attività umana quando manchino le altre forme della medesima attività e l'attività stessa come coordinatrice dei mezzi adoperati per superare gli ostacoli e per affrontare, superandoli, i pericoli.
      Viceversa non si può concepire un'attività puramente intellettuale, che prescinda cioè da questa forma fisica dell'attività del pensiero, in quanto l'attività intellettuale é intimamente connessa con la nostra sensibilità e non potrebbe assolutamente esplicarsi se noi non fossimo dotati di occhi per vedere, di orecchie per sentire, di mani per toccare, di naso per odorare e di palato per gustare: vero è che è l'attività intellettuale che educa questi organi sensori ad esercitare razionalmente la propria funzione, ma è anche vero che questa educazione non potrebbe aver luogo se gli organi stessi non esistessero.
      Non v'ha dubbio dunque che, anche in questo campo, non possa parlarsi di attività distinte ed autonome, ma solamente di forme diverse di un'unica attività umana che è l'attività del pensiero.
      Ma risolvere l'antitesi tra Studio (che é attività del pensiero e quindi Filosofia) e Ginnastica in una superiore sintesi che é la stessa attività del pensiero in quanto determinatrice, collegatrice e coordinatrice delle sue forme, è la stessa cosa che ricondurre il problema della Ginnastica a quello della Storia.


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La Ragione d'essere della Filosofia
di Giuseppe Mannarino
Tipogr. Abramo Catanzaro
1931 pagine 111

   





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