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      Nè contento egli di avermi simile onore largito, si è degnato più fiate queste Lezioni stesse, dottissimo come egli è, colla sua presenza viemaggiormente decorare.
      Tra la nona e la decima di tali Lezioni ti accorgerai in leggendole esserne stata frapposta un'altra, che qui non si vede. Questo si fu per avere io in essa con un tal quale inauguramento (se così mi fia lecito il dire) dato principio ad esporre in molte altre Lezioni di pratica il Galateo di Monsignor della Casa, ricca miniera di forbita toscana locuzione. Laonde se da te potrò ottenere sotto il giudicio dell'occhio alcun poco di compatimento, per non dire, di quell'approvazione che io ho scorto negli animi di chi mi ha pubblicamente ascoltato, non solo m'indurrò, come ho fatt'ora agli altrui conforti, ad esporle anch'esse alla luce; ma servirà a me di bene acuto sprone a compilare, in quel modo, che io potrò, una breve Gramatica della lingua Toscana, quantunque io senta esser ellaDa altri omeri soma, che da' miei.
      LEZIONIDI LINGUA TOSCANA.
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      LEZIONE PRIMA.
     
      Della necessità e facilità della Lingua Toscana.
      SE la prima volta che io ho l'onore di ragionare a voi, virtuosissimi ascoltatori, studiosissima gioventù, fosse il mio dire rivolto non a mostrare la necessità dalla toscana favella, quale è veramente il mio scopo, ma a narrare i pregi di essa, stimerei certamente d'avere a mano impresa, quanto a me difficile sovrammodo, poichè di gran lunga alle forze mie superiore, altrettanto a voi, che vi degnate d'udirmi, inutile e vana; imperciocchè farei parola di cosa, per cui non vi ha encomio bastante, e la quale voi meglio di me conoscete.


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Lezioni di lingua toscana
di Domenico Maria Manni
Editore Silvestri Milano
1824 pagine 179

   





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