S'e' ti bisogna adoperar le mane.
      Regola terza sarą, che i nomi, che nel numero del pił doppia desinenza si veggiono avere in E ed I, l'hanno in cotal guisa, perchč nel singolare eziandio le pił volte l'hanno doppia; e tali sono,
      Ala ed Ale,
      Apa, secondo Fazio Uberti, ed Ape,
      Arma ed Arme,
      Beffa e Beffe,
      Canzona e Canzone,
      Dota e Dote,
      Froda e Frode,
      Fronda e Fronde,
      Lauda e Laude,
      Loda e Lode,
      Macina e Macine,
      Progenia e Progenie,
      Redina e Redine,
      Scura e Scure,
      Sorta e Sorte,
      Tossa e Tosse,
      Vesta e Veste,
      Porta e Porte, onde si legge quasi comunemente negli antichi le Porti; e non č mica errore di chi scrisse il titolo, che leggiamo nella nostra antica chiesa Santa Maria sopra Porte, che presso era ed una della prime porte di Firenze di questo nome; talchč, per non mentovar qui inutilmente diversi altri istorici nostri, in Giovanni Villani, lib. 3, si va leggendo: in Porte Sante Marie; ed appresso: con quattro porti mastre; ciņ sono dette, porte San Piero e porte del Duomo, porte San Brancazio, e porte Santa Maria. Oltre a che diversi intelligenti uomini avvertirono, che quindi era nato quell'errore, che i pił de' testi di Dante hanno nel IV dell'Inferno, laddove del Battesimo si vede scritto:
      Ch'č parte della Fede, che tu credi;
      dovendo dire infallibilmenteCh'č porte della Fede, che tu credi,
      mentre Ianua Sacramentorum il Battesimo si definisce comunemente da' teologi; e da un di essi detto fu, che aperit statim ianuam Coeli; comechč, al dire di San Cipriano, da un simil sagramento incipit omnis fidei origo, et ad spem vitę aeternę salutaris ingressio.